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Il segmento testuale Monte San Pietro è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 7Entità Multimediali , di cui in selezione 7 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 813

Brano: [...]to fascista del marzo 1929, contro i 1.552 « Sì » ottenuti dal regime, si ebbero 84 « No » e altre

18 schede annullate con vari segni di dissenso da altrettanti antifascisti che non temettero di sfidare così la dittatura mussoliniana.

Più volte colpito per la sua intransigente opposizione fu Amleto Grazia, originario di questo comune.

Guerra di liberazione

Nei giorni immediatamente successivi all'8.9.1943 un gruppo di antifascisti di Monte San Pietro si impegnò subito nell’organizzazione della resistenza armata. Dal mese di novembre Amleto Grazia, con lo pseudonimo di Marino, guidò un gruppo di giovani patrioti raccoltisi in armi nei boschi di Monte Capra e sulle colline circostanti Monte San Pietro, portando la piccola formazione a superare, col valido aiuto dei contadini, il duro inverno.

Nel febbraio 1944 quella piccola formazione partigiana, arricchita dall’arrivo di nuovi elementi e bene addestrata alla guerriglia, diede origine alla 63a Brigata Garibaldi, al comando della quale sarà designato, nel mese di agosto, Corrado Masetti (v.), il leggendario Bolero. Questi, dopo aver lavorato alle Officine Ducati di Bologna, era salito in montagna prima dell’estate e, dopo aver partecipato alla battaglia di Montefiorino, nel Modenese, si era unito alla formazione di Marino sui boschi di [...]

[...] di nuovi elementi e bene addestrata alla guerriglia, diede origine alla 63a Brigata Garibaldi, al comando della quale sarà designato, nel mese di agosto, Corrado Masetti (v.), il leggendario Bolero. Questi, dopo aver lavorato alle Officine Ducati di Bologna, era salito in montagna prima dell’estate e, dopo aver partecipato alla battaglia di Montefiorino, nel Modenese, si era unito alla formazione di Marino sui boschi di Brasa. Nel territorio di Monte San Pietro, dalla fine dell’estate divenuto immediata retrovia per i tedeschi, si ebbero imponenti rastrellamenti e feroci rappresaglie naziste, con massicce deportazioni. Il 30.10.1944 un reparto guidato da Bolero, portatosi verso Bologna per partecipare (in ottemperanza a un ordine dato dal C.U.M.E.R.) alla liberazione della città che si riteneva imminente, fu sorpreso da truppe tedesche a Casteldebole (v.) e, dopo lungo combattimento, distrutto. Dopo questo episodio la 63a Brigata Garibaldi assunse il nome di « Bolero ».

Il 9.4.1945 anche Grazia, che dopo la ristrutturazione della Brigata aveva es[...]

[...]tici e informativi, cadde presso Amola, falciato da una raffica tedesca.

Il 17 aprile le truppe alleate misero piede nel territorio del comune. Il 19, mentre intensi bombardamenti aerei e terrestri sconvolgevano l’intera zona, i partigiani vennero a contatto della V Armata americana e continuarono a operare assieme ai soldati, facendo prigionieri molti tedeschi e ricuperando un ingente bottino bellico.

Nel corso della Guerra di liberazione Monte San Pietro ebbe 35 caduti: Silvio Venturi e Gino Zocca, a Cefalonia (Grecia) il 22. 9.43; Virgilio Belletti, fucilato a Monte Pastore il 26.4.44; Giovanni Bettini, caduto in combattimento a Sasso Marconi il 24.6. 44; Armando Betti, Arseno Beghelli, Camillo Calzolari ed Enrico Venturi fucilati a Marzabotto il 5.8.44; Giuseppe Bernardi, fucilato a Castel di Serravalle il 7.8.44; Giuseppe Fenara, Primo Fenara, Libero Grandi, Pompilio Nanni e Marino Venturi, fucilati a Monte San Pietro il 27.8.44; Elio Roda, fucilato a Calderino il 27.8.44; Salvatore Bignami e Pietro Gandolfi, fucilati a Monte San Pietro il[...]

[...]aduti: Silvio Venturi e Gino Zocca, a Cefalonia (Grecia) il 22. 9.43; Virgilio Belletti, fucilato a Monte Pastore il 26.4.44; Giovanni Bettini, caduto in combattimento a Sasso Marconi il 24.6. 44; Armando Betti, Arseno Beghelli, Camillo Calzolari ed Enrico Venturi fucilati a Marzabotto il 5.8.44; Giuseppe Bernardi, fucilato a Castel di Serravalle il 7.8.44; Giuseppe Fenara, Primo Fenara, Libero Grandi, Pompilio Nanni e Marino Venturi, fucilati a Monte San Pietro il 27.8.44; Elio Roda, fucilato a Calderino il 27.8.44; Salvatore Bignami e Pietro Gandolfi, fucilati a Monte San Pietro il 28.8.44; Guido Romagnoli, fucilato a Crespellano il 28.8.44; Luigi Cavalli, disperso il 31.8.44; Celso Masini, fucilato a Monte Sàn Pietro il 5.10.44; Mario Osti, fucilato a Monte San Giovanni il 5.10.44; Franco Danielli, fucilato a Sasso Marconi il 17.10.44; Francesco Tedeschi, caduto a Bologna il 17.10.44; Orlando Venturi, impiccato a Sasso Marconi il 21.10.44; Bruno Bonfiglioli e Ruggero Danielli, impiccati a Bologna il 2.10.44; Fausto Beghelli, disperso il 5.12.44; Guarino Venturi, deceduto per ferita da granata a Borgo Panicale il 30.3.45; Amleto Grazia, caduto ad Amola il 9.4.45; Orlando Guliini, caduto a Monte San Pietro il 17.4.45; Giuseppe Schiavina, caduto a Castenaso il 17.4.45; Alfonso Sabattini, deceduto a Bologna i[...]

[...]to a Monte San Giovanni il 5.10.44; Franco Danielli, fucilato a Sasso Marconi il 17.10.44; Francesco Tedeschi, caduto a Bologna il 17.10.44; Orlando Venturi, impiccato a Sasso Marconi il 21.10.44; Bruno Bonfiglioli e Ruggero Danielli, impiccati a Bologna il 2.10.44; Fausto Beghelli, disperso il 5.12.44; Guarino Venturi, deceduto per ferita da granata a Borgo Panicale il 30.3.45; Amleto Grazia, caduto ad Amola il 9.4.45; Orlando Guliini, caduto a Monte San Pietro il 17.4.45; Giuseppe Schiavina, caduto a Castenaso il 17.4.45; Alfonso Sabattini, deceduto a Bologna il 25.4.45 per malattia contratta in servizio; Luigi Dalle Olle, caduto a Monte San Pietro il 26.4.45; Giuseppe Ventura, deceduto a Bologna il 28.8.45 per malattia contratta in servizio; Amedeo Guliini, deceduto a Monte San Pietro il 10.9.45 per malattia contratta in servizio.

LAr.

Monte San Savino

Comune di 8.000 abitanti (1.800 nel capoluogo) in provincia di Arezzo, durante la Guerra di liberazione fu gravemente colpito dalle truppe tedesche in ritirata, che vi perpetrarono violenze e uccisioni.

Dopo aver impiccato, nel giugno

1944, un uomo di 34 anni, tra il 29 giugno e il 3 luglio i tedeschi fucilarono per rappresaglia 5 uomini e 2 donne, per la maggior parte di età avanzata. II 30 luglio fu qui ucciso dai nazisti un uomo di 57 anni e il 31 ne venne fucilato un altro di 58 anni.

Montevacà, Scontro[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 812

Brano: [...]ti nemici e accettarono lo scontro frontale, anziché ricorrere alla tattica della continua mobilità propria della guerra partigiana. Cedendo così al primo urto massiccio, non posero nemmeno le basi per

il proseguimento della lotta di liberazione nella zona.

Bibliografia: E. Campodonico, Il gruppo del San Martino e la battaglia del 1315 novembre 1943, in « Il movimento di liberazione in Italia », settembre 1949, n. 2, pp. 2736.

G.Gra.

Monte San Pietro

Comune bolognese di 4.500 abitanti sparsi in 17 frazioni su una ampia zona collinosa a sudovest di Bologna, con sede comunale nella frazione di Calderino.

Alla vigilia della Prima guerra mondiale l’Amministrazione comunale venne per la prima volta conquistata dalle organizzazioni popolari socialiste, che la mantennero fino alle elezioni dell’autunno 1920.

Nel corso dell’offensiva squadristica del 1922, i fascisti assalirono con bastoni e rivoltelle la popolazione raccolta per la festa del Primo Maggio sul Monte Avezzano. I lavoratori reagirono e, nello scontro, rimasero feriti divers[...]

[...]i assalirono con bastoni e rivoltelle la popolazione raccolta per la festa del Primo Maggio sul Monte Avezzano. I lavoratori reagirono e, nello scontro, rimasero feriti diversi degli assalitori. Ciò indusse i fascisti ad annunciare di aver avuto due morti, usando poi tale menzogna per cacciare dal Comune l’amministrazione socialista e il sindaco Angelo Cavara, e per perseguitare gli antifascisti.

Nonostante l’avvento del fascismo al potere, a Monte San Pietro l’opposizione non cessò di lottare. Nel



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 11

Brano: [...], 3a Brigata

Formazione partigiana sorta in Emi» lia ai primi di dicembre del 1944, con i superstiti della 63a Brigata Garibaldi « Bolero ». (v. Masetti, Corrado). .

Forte di 230 uomini, la « Bolero » aveva partecipato a numerosi scontri e battaglie, finché la sua squadra comando, accerchiata da preponderanti forze a Casteldebole (v.), era stata distrutta. I distaccamenti, portatisi sulle colline di Rasiglio, al confine fra Sasso Marconi e Monte San Pietro, dopo aspri combattimenti erano riusciti a spezzare l’accerchiamento dei tedeschi ma, nella marcia verso Bologna, tra la fine di ottobre e i primi di novembre del 1944, avevano subito gravi perdite ed erano stati scompaginati.

Nascita della Brigata « Nannetti » Riordinate le forze, all’inizio di dicembre fu costituito il Comando della 3a Brigata « Nannetti ». Questo risultò formato da: Renato Capelli [Leo), comandante; Raffaele Vecchietti, commissario politico; Adelfo Maccaferri (Brunello) e Bruno CorticeJli, entrambi vicecomandanti. Nel gennaio 1945 Corticelli, arrestato, fu sostituito da[...]

[...]restato, fu sostituito da Mauro Bonasoni [Il Moro).

In seguito a un’azione compiuta nel Persicetano a metà marzo del

1945, Vecchietti e Maccaferri furono ambedue arrestati dai tedeschi. Ugual sorte toccò a Capelli, che fu arrestato a Pieve di Cento. Il comando della Brigata passò così a Beltrando Pancaldi [Primo).

Ricostituzione della « Bolero »

Ai primi di aprile del 1945 la Brigata era suddivisa in 5 battaglioni. Al battaglione di. Monte San Pietro fu dato il nome di « Monaldo Calari » e la 3a Brigata « Nannetti » assunse la vecchia denominazione di 63a Brigata « Bolero ».

Nei giorni dell’insurrezione la Brigata ebbe 19 partigiani caduti e 32 feriti. Da parte sua, giustiziò 29 fascisti e mise fuori combattimento numerosi tedeschi. Inoltre, dopo la resa delle forze germaniche, catturò 1.991 prigionieri e ingente bottino bellico.

Nel corso di 18 mesi di lotta la Brigata « Bolero » (nelle sue varie incarnazioni) inquadrò complessivamente 1548 partigiani ed ebbe 248 caduti, tra cui 6 donne.

B. Pa.

Nanni, Renato

N. a Bologna i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 575

Brano: [...]i Palazzuolo: con altri tre partigiani, trinceratosi in una casa, Giovannini protesse fino aH'ultimo la ritirata dei suoi compagni. Catturato, fu tradotto come ostaggio nella caserma delle Brigate Nere di Imola, poi a Bologna, nelle carceri di San Giovanni in Monte e infine nel carcere di Castelfranco Emilia.

In autunno, quando il carcere di Castelfranco fu colpito da un bombardamento, il giovane potè fuggire e raggiunse la T Brigata G.A.P. a Monte San Pietro (Bologna). Poco dopo cadeva in combattimento.

Giovannini, Roberto

N. a Prato (Firenze) 1*8.7.1918; dirigente d’azienda. Ancora studente partecipò all’attività clandestina antifascista e nel 1943 si iscrisse al Partito comunista.

Dopo l’8 settembre prese parte alla Guerra di liberazione nelle file della Resistenza.

Dopo la Liberazione, per incarico del C.L.N., entrò a far parte del Consiglio di amministrazione dell'Ospedale della Misericordia. Nel 1948 fu tra i promotori del Premio letterario « Prato », riservato a opere riguardanti la Resistenza.

Sindaco di Prato dal 1951 al 19[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 696

Brano: [...] tedeschi

sapevano che « i partigiani possono contare sulla popolazione residente ».

Le puntate per compiere sabotaggi e colpi di mano fuori dalla zona di insediamento (oltreché sulle due strade e lungo le due linee ferroviarie che la delimitavano) erano continue e a largo raggio, raggiungendo a sud il passo della Raticosa sopra Monghidoro e quello della Futa oltre Castiglione dei Pepoli; e, a ovest, i monti Vignale e Pastore nel comune di Monte San Pietro, come pure monte Ombraro nel comune modenese di Zocca. Fu appunto in queste ultime zone occidentali, oltre il Reno, che la Brigata si trasferì al completo dopo il grande rastrellamento compiuto dai tedeschi, fra il Setta e il Reno, alla fine della primavera 1944.

Agli inizi di luglio, mentre la Brigata era attestata nei pressi del monte Ombraro, il comandante di compagnia Sugano Melchiorri ebbe una discussione con Lupo a proposito della dislocazione tattica delle forze e la distribuzione delle armi. Ciò provocò il distacco di un centinaio di uomini che, rifiutandosi di ritornare alle basi [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 510

Brano: [...]ine l’azione. Alla sua memoria è stata conferita nel 1968 la Medaglia d’oro al v.m..

Calzolari, Francesco

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Marzabotto (Bologna) nel 1926, m. a Vedegheto di Savigno (Bologna) il 24.6.1944; contadino.

Giovanissimo partigiano della Brigata “Stella Rossa” operante sull’Appennino bolognese, comandava una pattuglia quando si scontrò con un reparto nemico in località Montepastore nel comune di Monte San Pietro. Rimasto gravemente ferito al viso, continuò a combattere finché fu preso prigioniero. Tradotto a Vedegheto e sottoposto a tortura perché rivelasse l’ubicazione della Brigata, si rifiutò di scendere a patti con gli aguzzini e fu barbaramente trucidato.

Alla sua memoria è stata conferita nel 1968 la medaglia d’oro al v.m..

Campana, Giuseppe

Cesare. N. il 19.3.1928 a Correggio (Reggio Emilia), m. a Mirandola (Modena) il 30.9.1944.

Non ancora sedicenne si arruolò nelle file partigiane, impegnandosi in rischiose azioni con la 21a Brigata “Scarpone” operante in provincia di Modena.

[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 4Appendice con numerazione propria (Monografia/libro

Brano: Appendice

Antonicelli Franco F.An.

Baretti, II; Calosso, Umberto; Grosa, Nicola.

Àrbizzani Luigi LAr.

Bianconcini, Alessandro; Bolognina, Battaglia della; Casalecchio; Cerbai, Giovanni; Ducati, Officine; Faggiola, Monte La; Funo; Gnudi, Ennio; "Labriola", Gruppo; Lotta, La; Marzabotto; Massarenti, Giuseppe; Medicina; Missoni, Luigi; Molinella; Mondine; Monte San Pietro; Nostra lotta, La; Pagliani, Franz; Patrioti; Patti agrari; Porta Lame, Battaglia di; Putinati, Otello; Reggiani, Giuseppe; Roncagli, Leonida; Rossi, Fratelli; Rubini, Egisto; San Giorgio di Piano; Scarabelli, Giorgio; Schiassi, Omero; Serenari, Marino; Soldati, Mario; Stella Rossa, Brigata; Tabarroni, Virginia; Tarozzi, Leon il do; Tega, Renato; Tosar elli, Bruno; Trebbi, Alberto; Trippa, Giovanni; Trombetti, Gustavo; Tubertini, Bruno; Unità (L'), Edizione emiliana; Vanelli, Lorenzo; Verdelli, Gaetano; Viganò, Renata; Vincenzi, Sante; Voce dell’operaio, La; Zamboni, Anteo; Zamboni, Mammolo; [...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Monte San Pietro, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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